Capita spesso che i giovanissimi siano introdotti al gioco da un familiare. Altre volte i genitori (magari non troppo addentro alla materia) si interrogano se valga la pena di trovare spazio nel tetris quotidiano degli impegni dei loro figli per la formazione scacchistica e si fanno un sacco di domande: “Migliora le capacità logiche ed il rendimento scolastico?” Sì, sì, parrebbe, ci sono studi che sembrano dimostrarlo. “Aiuta a coltivare il rispetto per l’avversario e per le regole?” Di sicuro, se no l’arbitro ti caccia! “Contribuisce ad appianare differenze di vario genere e natura?”. Senza dubbio: non conta la lingua, la nazionalità, e persino la prestanza fisica ha un ruolo assai diverso da quello che ricopre nella maggior parte degli altri sport. Tutto vero, verissimo dunque, ma la cosa piú importante è un’altra: se insegnerete a giocare ai vostri figli si divertiranno come matti! Guardare per credere!
Veniamo ora alla parte piú tecnica e seria (o seriosa): i quattro moschettieri immortalati facevano parte del folto gruppo di giovanissimi che hanno preso parte al Semilampo di Campi Bisenzio. Ce ne erano anche altri ed essenzialmente sono andati tutti molto mene. Roberto Colombo ha vinto il premio come miglior under 16 e meriata una particolare citazione, ma con lui a 5,5/9 troviamo Arman Baradaran, e a 4,5/9 il giovanissimo Francesco Bettalli di soli 10 anni .
L’intero gruppetto si è ripresentato qualche giorno dopo, praticamente in blocco, al X Torneo Internazionale “Città di Livorno”, torneo su cadenza lunga, dove erano presenti anche altre “star” dei circoli toscani: Edoardo Favilli, Federico Esposti e qualcun altro.
I ragazzi hanno letteralmente monopolizzato il torneo B: Favilli ha vinto con un sorprendente 5/5 frutto di una performance >2500. Roberto Colombo è arrivato secondo in solitaria, Federico Esposti ha mancato il terzo posto solo per questione di spareggio tecnico, Alberto Landi sarebbe andato anche lui benissimo se non avesse avuto la disavventura di dover affrontare un Favilli onestamente “impraticabile”, Francesco Bettalli ha ricevuto il premio di fascia come migliore tra i piú giovani. E infine Arman, unico partecipante al torneo magistrale, ha dato filo da torcere a gente del calibro di Miragha Aghayev e strappato la patta ad un paio di candidati maestri.
Vederli giocare è stato un piacere: l’entusiasmo, la qualità di gioco espressa, la fantasia di certe mosse davvero imprevedibili e lo spirito di gruppo mostrato fanno pensare che non sia stato un caso veder crescere ed esplodere a livello internazionale due fenomeni come De Filomeno e Codenotti. Forse averli avuti insieme è stato uno scherzo della statistica, ma il lavoro delle scuole scacchistiche toscane è di notevole livello.
Come si colloca la nostra A.S.D. Campi Bisenzio in questo quadro? Ovviamente non possiamo nemmeno lontanamente paragonarci a quello che viene fatto a Lucca o a Prato (giusto per citare alcuni dei vicini piú prossimi): ci mancano tradizione e capacità tecniche. Tuttavia la divulgazione del gioco, specie tra i piú giovani, è sempre stata uno degli obiettivi principali dell’Associazione. Per questo già da un anno proponiamo un incontro quindicinale per i ragazzi: se sentiremo odore di talento sapremo come orientare ed eventualmente indirizzare verso “studi” piú progrediti, ma per tutti vale l’invito a venirci a trovare: non costa nulla e ci si diverte! A presto!
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