Avrete notato maggior lentezza del solito nell’aggiornamento dei risultati del nostro torneo Chess by Night.
Questo anche per il fatto che il vostro mediocre web master (mediocre come scacchista e come web master) ha avuto la presuntuosa idea di passare il fine settimana al Città di Lucca. Non vi tedio con l’elencazione dei risultati “importanti” che potete andare a vedere su luccascacchi.it; dovendo giocare si hanno tra l’altro poche possibilità di capire cosa stia realmente succedendo, e non potrei aggiungere molto a quello che già dicono le classifiche.
Mi limito quindi a citare il notevole 4/5 del MF fiorentino Pietro Mola che si fregia di una prestigiosa patta contro il GM Delchev (Elo 2610!).
Tornando sulla terra, il nostro socio Gabriele Miceli, iscritto al torneo C, conclude con un bel 3.5/5: se non avesse perso l’ultima, sarebbe probablimente andato a podio.
Buon risultato e buona performance. Complimenti!
E il vostro webmaster?
Iscritto (presuntuosamente, come si è detto) al torneo B, trascorre venerdì e sabato senza infamia e senza lode con un punto su 3, frutto di una sconfitta con il giovane senese Shahruz Amonov, e di due patte contro avversari sulla carta piú forti. Ma l’infamia era dietro l’angolo ed è arrivata puntuale la domenica mattina, quando la svista piú clamorosa della peraltro non memorabile carriera scacchistica del Vostro, ha trasformato una vittoria, fatta e finita, in un abbandono immediato. La botta è stata forte, e solo parzialmente è servita ad attenuarla la pausa pranzo – trascorsa, tra parentesi, con la piacevole compagnia dei due giovani fiorentini Colombo e Landi che partecipavano al torneo A. Davvero ottimo il 2.5/5 di Alberto, mentre Roberto è stato proprio sfortunato: una partita vinta andata in fumo per il tempo, una patta con pedone di vantaggio concessa agli inesorabili scacchi della Regina avversaria e un BYE proprio all’ultimo turno quando le cose finalmente iniziavano a girare. Sarà per la prossima volta, perché il talento non manca.
Ma veniamo al bello: ancora un po’ scosso dallo scivolone mattutino, il Vostro webmaster si siede al tavolo con qualche minuto di anticipo per l’ultima fatica e compila l’intestazione del formulario.
Quando passa l’arbitro a dare il via l’avversario non c’è ancora, ma arriva pochi secondi dopo un po’ trafelato. Gli porgo il formulario, in modo che possa copiare velocemente il mio nome e i miei dati: stretta di mano e si parte. Il libro di apertura del Vostro è piú simile ad un pieghevole pubblicitario che all’enciclopedia Jugoslava, per cui dopo quattro o cinque mosse di una siciliana mi fermo un bel po’ a pensare. Il mio avversario si alza e sparisce (la sede del torneo, il bellissimo Palazzo Giunigi dalla cui terrazza è stata presa la foto, è fatta di tante salette comunicanti fra loro. Per farsi un’idea: il labirinto del Nome della Rosa). Dopo aver mosso mi alzo anch’io per vedere dove sia finito, e lo intravedo di lontano che sta lentamente ritornando al posto. Torno dunque a sedere, ma, quando arrivo, sul tavolo non trovo piú il mio formulario. Guardo smarrito i vicini che mi dicono che è passato l’arbitro e lo ha portato via. Per un attimo penso ad una candid camera, poi decido di andare a cercare spiegazioni.
L’arbitro, venendomi incontro col formulario in mano, mi chiede un po’ seccato se per caso non stessi giocando da solo. Gli dico ovviamente di no: che il mio avversario si era alzato per primo e io ero solo andato a vedere dove fosse. Al che lui mi guarda come se stesse ascoltando la supercazzola prematurata, e dalle sue spalle sbuca un omone grande e grosso: “Il tuo avversario sono io!”. Dopo un breve controllo si scopre che il mio “primo” sfidante aveva semplicemente sbagliato scacchiera, e, nella foga di compilare il formulario, aveva non soltanto copiato il nome mio, ma anche quello del mio avversario (vero!) al posto del suo!
Chiarito il disguido si riparte sul serio. Questa volta tento una scozzese, ma, sempre per il famoso problema del depliant pubblicitario, devo ben presto scoprire che la sa meglio lui di me e finisco di nuovo in guru-meditation.
Anche il mio secondo avversario si alza e se ne va.
Passa ancora piú tempo di prima e cosí, nuovamente, mi metto alla ricerca dell’avversario perduto, ma questa volta senza alcun frutto. Dopo una decina di minuti non posso fare altro che tornare al tavolo: i formulari sono lí tutti e due, ma l’orologio non c’è piú!
Mi volto e lo vedo in mano all’arbitro che lo sta manipolando assieme ai giocatori di una delle scacchiere vicine. L’orologio con cui stavano giocando aveva avuto un problema, e per risolverlo avevano pensato bene di sostituirlo con il nostro credendo che la partita fosse terminata!
Con un po’ di buona volontà e l’abilità dell’Arbitro di ricordarsi il tempo trascorso (o far finta di farlo, ma in questi casi l’importante è non avere esitazioni) rimettiamo le cose a posto e continuiamo a giocare. Ovviamente a questo punto nessuno dei due ha piú osato muoversi dalla sedia: avremmo rischiato di non trovare piú la scacchiera.
Per la cronaca, è finita patta e sono tornato a casa contento.
Complimenti Giovanni per l’articolo e per il torneo, e complimenti anche a Gabriele che ha sfiorato il podio …….
Al mio amico Giovanni Pieri: articolo bello che ti fa onore.
L’accaduto è imputabile all’inesperienza e all’emozione del contesto. Sono certo che hai i requisiti per migliorare, devi soltanto preparare il repertorio con più metodo; il tempo del riscatto e del conseguimento della Categoria Nazionale è vicino. Comunque sia, tu e Gabriele Miceli avete giocato un bel torneo e congratulo con entrambi!